STAGE DI DANZA CONTEMPORANEA
Muovere il corpo è come dire “muovo i pensieri, l’ascolto, il mio fare, il mio cuore”.
Da qui nasce il mio lavoro.
Esploro il movimento, “dall’interno” e arrivo a sviluppare una dinamica più consapevole nello spazio attraverso sequenze tecniche di Floor Work e Release Technique.
L’equilibrio tra spazio – forma – tempo è esplorato, conosciuto e conservato attraverso il respiro, la consapevolezza dell’allineamento scheletrico e delle articolazioni e l’uso del peso e del “momentum” che aiuteranno a facilitare un movimento più efficiente, fluido, leggero e al contempo potente.
iI pavimento è il principale partner e sostegno da cui trarre energia. Dal pavimento la forza di gravità diventa un’occasione, come forza propulsiva, per sviluppare una maggiore coscienza del peso e diventa “il come”; come organizzare il proprio scheletro per liberare il movimento da tensioni muscolari superflue, azionandolo e orientandolo nello spazio oggettivo e soggettivo.
Durante il lavoro al suolo ho come obiettivo quello di direzionare l’energia modulandone l’intensità, al fine di favorire una maggiore consapevolezza del corpo nella sua tridimensionalità e plasticità mediante i principi che ne regolano il movimento e focalizzando l’attenzione al centro di ogni allievo/danzatore, come fonte di energia e motore dal quale nasce e si proietta nello spazio ogni movimento.
Questa prima parte della lezione prepara il corpo al momento successivo, favorendo:
– qualità di movimento più differenziate e autentiche;
– presenza e chiarezza nell’azione danzata;
– neutralità e semplicità;
– leggerezza, prontezza e riduzione dello sforzo superfluo;
– creatività e sicurezza.
Nella fase dell’improvvisazione l’allievo/danzatore lo invito ad esplorare creativamente temi di varia natura o semplicemente a ricercare il movimento o una serie di movimenti come conseguenza l’uno dell’altro all’interno di strutture improvvisative fissate o aperte che possono arrivare a generare delle vere e proprie composizioni istantanee di gruppo.
L’aspetto delle emozioni è il cardine imprescindibile della concezione e concepimento del mio lavoro.
Il danzatore studia, approfondisce, crea, mantiene su uno strato in continua rigenerazione emozionale.
Da qui la danza che nasce, si trasforma e resta nell’animo dello spettatore.